Che cosa è la meditazione e come si pratica

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Lo stile di vita che tutti conosciamo e viviamo è soggetto a ritmi spesso frenetici, convulsi. Ogni giorno ci sono mille cose da fare, impegni pressanti, il telefono che non lascia scampo e l’invasività della connessione ad Internet che ci bombarda continuamente con notizie o notifiche social a volte del tutto inutili se non dannose per il nostro equilibrio psico-fisico.

A contrastare questo modello distorto della nostra quotidianità, arriva in soccorso la ‘meditazione’. Ultimamente se ne fa un gran parlare, perfino in tv e radio, sui giornali e su riviste specializzate, ma occorre capire in profondità che cosa veramente sia la ‘meditazione’. Quando, sommersi dalle incombenze quotidiane ci ritroviamo stretti nella morsa dei ‘dovrei’ a tutti i costi, abbiamo la sensazione che la nostra vita ci stia sfuggendo di mano e, alla presenza consapevole a noi stessi, si sovrappone un groviglio caotico di pensieri che offuscano la nostra coscienza e ci impediscono di essere in equilibrio e soprattutto ci ostacolano nell’essere in grado di poter raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati.

È così che si fa largo lo stress, la frustrazione, l’afflizione i quali ci portano, come conseguenza, la sensazione di non essere capaci di fare quanto abbiamo pianificato. Da qui all’arrivo di rabbia e attacchi d’ansia il passo è breve. Irritazione, scontento, depressione e panico cominciano a scandire la nostra quotidianità.

Entriamo così in un circolo vizioso che ci trascina sempre più in basso e non ci permette di vedere una via d’uscita. Il disagio è frutto di un’errata comprensione della realtà che ci circonda e della nostra incapacità di abbandonare le maschere dell’ego, le vere responsabili di questa sofferenza. Parallelamente a questo malessere si fa strada anche l’impossibilità di riuscire a gestire gli stati emotivi e, come prima conseguenza di questo blocco, c’è un vero e proprio tracollo della nostra autostima. Dover combattere con le nostre paure, con le ansie e al tempo stesso dover gestire i gravosi impegni quotidiani significa essere super impegnati in qualcosa destinato a sbriciolarsi davanti ai nostri occhi: l’interpretazione distorta ed irreale del mondo che ci circonda.

Se vi siete riconosciuti in tutto o in parte in questa descrizione, non demoralizzatevi perché c’è un rimedio a questo stato d’animo ed è proprio la meditazione. Chi non vorrebbe riuscire a tenere a bada il galoppo sfrenato dei pensieri che si ammassano nella nostra mente? Meditare ci può aiutare proprio in questo difficile compito. Ma cos’è e come si pratica la meditazione? Seguiteci e lo scoprirete.

Che cos’è la Meditazione

La parola ‘meditazione’ deriva dal termine latino “mederi” che significa, oltre che ‘meditare’, anche ‘misurare’ e ‘pesare’. Con questo termine si identifica, quindi, un’attività che facilita e consolida l’abilità nell’essere presenti e coscienti del momento presente, tramite l’impiego di procedure per ottenere un maggior grado di concentrazione della mente.

Le prime tre lettere della parola ‘med’ sono il prefisso che viene utilizzato per indicare termini come ‘medicina’ o ‘medicamento’. Questo ci induce a pensare che l’obiettivo primario della meditazione è quello di sanare, di curare oltre ad utilizzare l’intelletto per entrare in contatto con la nostra interiorità, con i pensieri generati in modo incessante dalla nostra mente.

Questa ‘cura’ è orientata a guarire tutto ciò che ci causa sofferenza, come i nostri condizionamenti, le nostre paure, le ferite dell’anima, i pensieri cupi, per trasformarci in esseri più felici, per dare maggiore qualità alla nostra vita e liberare la creatività sepolta dal timore del biasimo.

Dedicare tempo alla meditazione significa quindi comunicare in modo profondo con la propria interiorità, prendersi cura del proprio mondo interiore. Stabilendo un dialogo stretto con la nostra anima, ricostruiremo il contatto con la parte più profonda del nostro Sé, quella che conserva e protegge il nostro nucleo più vero, quella parte che non cede ai condizionamenti, che è libera dalle pressioni esterne. Meditare permette a questo nucleo di riprendere possesso della sua legittima funzione. È grazie al suo potere che potremo costruire un sano rapporto con noi stessi, che potremo costruire relazioni interpersonali più sane e che saremo in grado di fare le giuste scelte. Meditare ci aiuta a riscoprire la nostra vera natura, comprendere chi siamo, crescere in consapevolezza ed evolvere per sviluppare i doni della nostra anima.

Meditare, quindi, significa alimentare la consapevolezza, aiutare la coscienza a ritrovare sé stessa. C’è chi pensa che la pratica della meditazione possa spingere a distaccarsi dalla realtà. A dire il vero è esattamente il contrario. Meditare porta la persona ad essere vigile, presente e in perfetta sintonia con la propria interiorità. Significa osservare la quotidianità senza restare vittima degli influssi emotivi.

La meditazione è una disciplina antichissima, messa in pratica già nei secoli passati specialmente in Asia, continente che ha visto nascere le sue prime tracce. Si sa, infatti, che le prime tecniche di meditazione, hanno le proprie radici nell’induismo di tipo vedico, il quale nacque e si espanse nel Punjab (la regione che si trova tra India e Pakistan), intorno al secondo millennio a.C., territori che noi di Conscious Journeys conosciamo profondamente e ai quali siamo intimamente legati conoscendone lo splendore. I nostri viaggi si snodano tra queste terre meravigliose proprio per far conoscere la loro profonda spiritualità e bellezza.

La meditazione dunque nasce nel tessuto socio-culturale di quel tempo per fornire un rimedio pratico, di matrice filosofica, atto a sanare la corrispondenza che vede l’esistenza umana direttamente collegata al dolore, concetto formulato dai primi insegnamenti della mistica indiana del tempo.

I vecchi testi vedici, infatti, affermano che la vita dell’uomo si manifesta come un continuo collegamento al dolore, a causa della caducità della sua struttura fisica. In base a questo, i saggi hanno l’obbligo di fornire a ciascun essere umano il modo per liberarsi dalla sofferenza, che sia tramite lo sviluppo della consapevolezza o tramite l’utilizzo della contemplazione come avviene per la disciplina dello Yoga.

Per ‘meditazione’ quindi, si intende un’antichissima pratica conosciuta e utilizzata da molti secoli, che permette di entrare in sintonia con il proprio Sé interiore, con quella parte di noi che normalmente ignoriamo a causa della frenetica corsa giornaliera che caratterizza la nostra routine.

Ecco che ‘meditare’ significa sviluppare presenza, diventare consapevoli, restando concentrati al meglio sulle azioni che stiamo compiendo. Il solo scopo della meditazione è quello di aiutarci a stare nel qui e ora, aumentando la presenza a noi stessi e restando vigili sui nostri pensieri.

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Come si pratica la Meditazione

Le procedure per avvicinarsi ad una condizione di calma e per acquietare la mente sono molte e di diversa natura. Ad esempio i maggiori culti religiosi, come il Buddismo, hanno tutta una serie di tecniche specifiche per raggiungere e consolidare sia la consapevolezza che la spiritualità.

Proprio nel Buddismo la pratica della meditazione è vista come un potente mezzo che sostiene l’individuo nel percorso intimo che intraprende per svincolarsi dal dolore ed arrivare all’illuminazione. Di recente in psicologia viene utilizzata la cosiddetta ‘mindfulness’, ovvero una tecnica che sviluppa la coscienza relativa ai nostri pensieri, alle dinamiche che sono all’origine delle nostre azioni e delle motivazioni che ci spingono ad agire in un certo modo. Più avanti approfondiremo le varie tecniche relative alla pratica della meditazione.

Consigli pratici per meditare

Meditare non significa restare immobili per molto tempo in posizioni scomode, nella spasmodica ricerca di una qualche intuizione improvvisa.

Il giusto approccio a questa meravigliosa disciplina è quello di comprendere che la meditazione è uno stato ‘naturale’ dell’essere. Naturalmente, specie se non ci siamo mai avvicinati a questa pratica, potremmo sentire il bisogno di essere consigliati e indirizzati da qualcuno di più esperto di noi e ciò è del tutto naturale. Ma, a dire il vero, la meditazione non ha bisogno di particolari rituali, non richiede pratiche complicate. È indispensabile unicamente la nostra disponibilità ad essere onesti con noi stessi e che siamo disposti ad accoglierci nel profondo. Le metodologie degli esercizi, le posture rimandano tutte al proprio percorso di consapevolezza, ci conducono per mano, con semplicità, ad essere coscienti del momento presente.

Lo scopo della meditazione è proprio quello di aiutare la persona a sviluppare una condizione di quiete mentre, contemporaneamente, vi è una forte presenza vigile che ci permette di fare emergere la nostra vera essenza. Uno dei metodi basilari per ottenere questo stato d’animo, è quello di concentrarsi sul proprio respiro, pratica che favorisce una migliore focalizzazione e la capacità di osservare la realtà in modo costruttivo.

Naturalmente, essere guidati nella pratica della meditazione da persone che conoscono a fondo quest’arte e tecnica antica di millenni è un vantaggio innegabile, e alla fine di questo articolo vi forniremo degli spunti interessanti in tal senso.

I vantaggi che la meditazione porta a psiche e fisico

Numerosi studi hanno appurato che la regolarità nella pratica della meditazione permette a psiche e corpo di ottenere un significativo miglioramento. Si è scoperto, infatti, che meditare con costanza aiuta a rafforzare il sistema immunitario preservando da alcune tra le malattie più comuni come l’influenza, evitando così l’assunzione di farmaci. Meditare, inoltre, aiuta la psiche a contrastare le forme depressive sul nascere. Sono sufficienti trenta minuti di meditazione al giorno per riuscire a tenere sotto controllo ansia e sbalzi d’umore, arrivando anche ad eliminare in molti casi le cure antidepressive tradizionali.

Sappiamo poi che meditare aiuta a sviluppare sia la memoria che la capacità di concentrazione. Da uno studio effettuato si è visto che esercitandosi con le tecniche di meditazione per almeno otto settimane, si modifica in meglio il grado di coinvolgimento della persona che sviluppa una maggiore empatia verso gli altri, oltre a riscontrare una più marcata chiarezza e prontezza mentale.

Grazie alla concentrazione sul respiro, nello specifico, dopo una pratica costante si riesce anche a raggiungere un buon controllo sul dolore fisico, arrivando perfino ad attutirne la percezione.

La meditazione risulta poi un ottimo strumento per tenere il cortisolo, conosciuto come l’ormone dello stress, a livelli accettabili, così che non provochi danni. Inoltre, praticare la meditazione quotidianamente, permette di essere maggiormente resilienti all’ambiente esterno, compreso il contesto lavorativo, in modo da riuscire a gestire al meglio le pressioni o le varie situazioni che dobbiamo affrontare ogni giorno. I vantaggi dunque sono molteplici e tra questi vi è anche un aumento della produttività e dell’energia.

I vantaggi che si ottengono da una pratica quotidiana della meditazione sono sia di natura fisica che psichica, come abbiamo visto, ma non dobbiamo dimenticare che i principali benefici che si possono conseguire sono legati al nostro equilibrio interiore. Praticare la meditazione, infatti, ci aiuterà a ritrovare fiducia in noi stessi perché ci conosceremo meglio attraverso l’osservazione delle nostre emozioni; acquisiremo una maggiore chiarezza in merito a ciò che sentiamo e pensiamo e, di conseguenza, svilupperemo una più forte unione tra il nostro corpo e la nostra mente, riuscendo a ripristinare il nostro equilibrio interiore, uno dei pilastri per il benessere emotivo.

Sin dalle prime sessioni di meditazione si può riscontrare un diffuso benessere e una maggiore capacità di controllare sia le emozioni che i pensieri, cosa che permetterà di gestire in modo più equilibrato anche i processi decisionali e le attività che normalmente svolgiamo in modo stressato. Così, con la pratica costante della meditazione, riusciremo a sciogliere molti dei nodi che si presentano nella vita di tutti i giorni, i quali, spesso, sono i diretti responsabili di affezioni psicosomatiche che nascono proprio da emozioni distorte o da convinzioni limitanti.

Vediamo insieme alcuni accorgimenti per iniziare a meditare.

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Le principali tecniche di meditazione

Esistono diverse metodologie per praticare la meditazione. Le varie tecniche utilizzate per meditare possono essere suddivide in tre sezioni precise:

  • meditazione di tipo ‘visivo’ (fondata sulla visualizzazione);
  • meditazione con i mantra (che prevede la ripetizione di frasi, preghiere, parole o canti);
  • meditazione che realizza la fusione tra la mente e il cuore (la pratica che sta alla base della saggezza profonda o veggenza).

I primi passi per imparare a meditare

Come abbiamo accennato, per iniziare a meditare occorre soltanto un poco di pazienza e la volontà di accogliere la nostra natura profonda, in tutte le sue espressioni. Ecco alcuni semplici consigli che potranno servire come linee guida, tenendo presente che ciascuno di noi può scegliere quelli che sente come più consoni o che risuonano meglio con la propria indole.

  • Ritagliamoci anche solo 5 minuti al giorno (come inizio sono più che sufficienti). Troviamo un luogo che ci sia familiare o che ci trasmetta tranquillità e facciamo in modo di non essere disturbati. Impegniamoci affinché questi 5 minuti siano dedicati interamente a noi stessi e a niente altro;
  • Dopo aver indossato abiti comodi, sediamo in una posizione che sia comoda ma che ci mantenga vigili. Spesso lo sdraiarsi, infatti, concilia il sonno;
  • Poniamo l’attenzione sul respiro: limitiamoci a inspirare ed espirare, seguendo il ritmo. Evitiamo di cercare di controllarlo, ascoltiamo soltanto il suo ritmo, osserviamolo con attenzione. La modalità del nostro respiro infatti ci racconta molto del nostro stato. Se è lento o veloce, se è profondo o si ferma in superficie. In ogni caso osserviamo il nostro respiro esattamente per come si mostra, senza cercare di modificarlo;
  • Se notiamo che i pensieri iniziano a divagare e a farsi caotici, manteniamo la tranquillità senza forzare in nessun modo. Lasciamo che il loro flusso segua la sua onda e restiamo tranquilli finché non scompaiono da soli;
  • Quando abbiamo raggiunto una buona pratica con l’analisi del respiro, passiamo piano piano ad osservare con distacco, ad esempio, proprio lo scorrere dei pensieri. Anche se inizialmente sarà difficile riuscirci, con la pratica riusciremo a vederli addirittura arrivare e allontanarsi, come un’onda marina. Resteremo stupiti sia della loro velocità sia della qualità che manifestano. Un chiacchiericcio costante che occupa la nostra mente e che la meditazione ci mostra con grande chiarezza;
  • Possiamo osservare allo stesso modo e con la stessa neutralità anche altre sensazioni, come qualche tensione fisica, una rigidità di cui non ci eravamo accorti, avendo cura di non focalizzarci, almeno all’inizio, sui sentimenti poiché hanno una carica emotiva forte e occorre più esperienza meditativa per poterli gestire al meglio. Lasciamo andare e spostiamo l’attenzione sul corpo, tornando a concentrarci sul respiro;
  • Ricordiamoci di non cedere mai alla fretta. Quei 5 minuti sono nostri quindi facciamo ogni cosa con calma;
  • Evitiamo accuratamente di nutrire qualunque tipo di aspettativa sulla nostra meditazione. Ritagliarci questo tempo da dedicare a noi stessi ci aiuterà a conoscere molto di più la nostra interiorità e potremo capire quali emozioni profonde muovono le nostre azioni e i nostri pensieri. Doniamoci comprensione, accettiamoci con pazienza: questa è la cosa più difficile da fare anche se sembra la più semplice.

Scegliere di dedicare del tempo alla meditazione è il regalo più grande che possiamo farci. Significa intraprendere un percorso di conoscenza profonda che ci porterà a scoprire luci ed ombre della nostra personalità: un viaggio indispensabile per avanzare decisi sulla via della consapevolezza.

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Vediamo insieme le principali tecniche meditative:

Meditazione Zen (detta anche Zazen)

Si tratta della meditazione di tipo classico, con la posizione seduta e a gambe incrociate, secondo il metodo Buddista. Nata dalla volontà di un monaco indiano intorno al sesto secolo d.C., ha come regole base il respiro e la posizione statica. L’intento è di restare concentrati con la mente sul momento presente. Tra i suoi benefici abbiamo lo sviluppo dell’autocontrollo, una più marcata capacità di focalizzazione e una grande consapevolezza.

Meditazione Trascendentale

Questo tipo di meditazione si svolge tramite la recitazione di un mantra. È stata fondata in India nel 1955 dal maestro Maharishi Mahesh Yogi e portata in occidente verso la fine degli anni 60. La regola per praticarla nel migliore dei modi è quella di individuare un mantra specifico, che racchiuda ciò che va bene per noi e recitarlo ogni giorno per un certo periodo di tempo, ad occhi chiusi per assorbirne il significato. Praticare la Meditazione Trascendentale ci aiuta a recuperare equilibrio ed armonia con l’ambiente circostante e a sviluppare un senso di pace interiore capace di donare serenità.

Meditazione Vipassana

Il termine ‘Vipassana’ deriva dalla radice ‘visione’ e risale al sesto secolo a.C. Questo tipo di pratica deriva dal Buddismo e in molti la conoscono come “Meditazione Consapevole”, poiché si basa sulla coscienza del nostro respiro e delle nostre sensazioni. Di norma viene praticata concentrandosi a vari livelli sulla respirazione consapevole e le sensazioni che attraversano il nostro corpo. Consente di innalzare il livello della nostra parte spirituale per riqualificare la nostra esistenza.

Meditazione Mindfulness

La Meditazione Mindufulness può essere considerata come una branca della Meditazione Vipassana. Nata verso gli anni 70, aveva come scopo quello di rendere i suoi insegnamenti più accessibili agli occidentali. La Mindfulness ha come idee base tre concetti: praticare l’osservazione senza il giudizio, stare nel presente concentrandosi nel qui e ora, praticare la chiarezza emotiva, cioè osservare i nostri pensieri e le nostre azioni senza nessun pregiudizio. Porta numerosi benefici tra i quali la sconfitta del dolore con la completa e profonda accettazione di sé.

Meditazione camminata

Si dice che questo tipo di meditazione sia stata creata da Buddha in persona, nell’arco dei 40 anni che scandirono il suo ‘risveglio’, mentre viaggiava scalzo nelle diverse regioni dell’India. Come lascia intendere il nome, questa pratica si esercita camminando e consente di eliminare ogni tipo di pensiero inutile mentre il corpo si muove, donando una lucidità e chiarezza molto più marcate di quando abbiamo iniziato l’esercizio. La sua funzione è quella di educare la mente, di riordinare i pensieri e di raggiungere la quiete emotiva nel nostro fare quotidiano.

Meditazione Kundalini

La Meditazione Kundalini è una pratica molto articolata che ha come obiettivo lo sviluppo dell’energia omonima, cioè la fonte di energia che si trova alla base della colonna vertebrale e che si snoda a forma di spirale verso l’alto. Le tecniche meditative per questa disciplina prevedono la concentrazione, per ogni seduta di kundalini, su un chakra preciso, per riequilibrarlo e potenziarlo. Questo tipo di meditazione favorisce la completa e armoniosa realizzazione sotto ogni punto di vista, evolvendo grazie alla gioia che nasce da dentro.

Meditazione Dinamica

La Meditazione Dinamica è stata ideata da Osho ed è molto particolare. Viene praticata con l’espressione libera di emozioni e movimento. Con la danza e l’esternazione dei propri pensieri in totale libertà, si riesce a convogliare ogni tipo di sensazione fino al punto di arrivare ad apprezzare intimamente la quiete e il silenzio.

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La Meditazione con Conscious Journeys

Consapevoli del grande valore della disciplina della meditazione in tutte le sue forme, noi di Conscious Journeys abbiamo dato ampio spazio ai viaggi esperienziali creati nell’ambito del turismo consapevole. Le terre dalle quali sono originate queste potenti tecniche evolutive, ideali per la trasformazione dell’animo umano, sono oggetto di cura amorevole da parte nostra che cerchiamo di farle conoscere nel modo più vero e rispettoso possibile.

Ed è per consentire ai nostri viaggiatori consapevoli di calarsi ancora di più nell’affascinante percorso verso la conoscenza di se stessi e di queste culture millenarie che abbiamo pianificato dei percorsi speciali, come quello che vi porterà, per esempio, a visitare il Ladakh, una terra nella quale vi perderete ammirando e assaporando le sue bellezze e i suoi silenzi.

Il Ladakh in antichità era il nodo centrale dal quale si sviluppava l’antica Via della Seta. Un territorio che custodisce la secolare spiritualità buddhista e che dispensa la sua antica cultura tra le bellezze della sua natura incontaminata. Un percorso ideato per consentire, a chi lo desidera col cuore, di vivere un’esperienza trasformativa importante. Spiritualità e condivisione della vita quotidiana con la popolazione del luogo, un viaggio che lascerà il segno nel vostro animo e diventerà parte dei vostri ricordi più importanti.

La meditazione, dunque, oggetto di queste nostre riflessioni, si incardina come motivo fondamentale per la ricostruzione dell’equilibrio e la pratica della consapevolezza nella vita di ogni giorno. Noi di Conscious Journeys vogliamo offrirvi la possibilità di vivere appieno questa dimensione così rara, nel luogo che ha visto nascere la meditazione profonda, quella che azzera le maschere dell’ego e restituisce la forma divina alla nostra anima.

Abbiamo creato, infatti, per i nostri viaggiatori percorsi mirati che sapranno prendersi cura dell’evoluzione spirituale dei partecipanti. Si tratta di due esperienze, contraddistinte da una durata diversa per meglio adattarsi alla disponibilità di ciascuno.

Nello specifico, quella battezzata ‘Monaco per un mese’, è un’esperienza unica nel suo genere per vivere intensamente la spiritualità buddista ideata da noi di Conscious Journeys. Lo scopo è quello di consentire ai viaggiatori di vivere come un monaco tibetano (o monaca tibetana) proprio per la durata di un mese.

Come sempre, l’obiettivo primario di questo tipo di percorso di apprendimento pratico è la possibilità di favorire lo scambio culturale, e di consentire a chi la sperimenta una comprensione profonda degli insegnamenti e della vita monastica buddista, mostrando le condizioni socio-economiche e la cultura della valle dello Spiti, una zona dove il Buddismo Tibetano è molto presente.

Per chi volesse fare questo tipo di esperienza ma ha a disposizione un tempo più contenuto, noi di Conscious Journeys abbiamo ideato un percorso simile della durata di 10 giorni, che infatti è stato chiamato Dieci giorni da monaco

Si tratta di un viaggio per chi desidera iniziare a curare il proprio animo, seguendo gli insegnamenti del Buddismo Tibetano dei monaci saggi. La cornice che ospiterà questa esperienza sarà un antico monastero, la sede perfetta per imparare a coltivare la pace interiore. I viaggiatori condivideranno con i monaci molte delle attività quotidiane compresa la preghiera, la meditazione e la recitazione dei sacri mantra. Sotto la guida attenta di uno dei maestri, i nostri viaggiatori potranno partecipare a due riti molto importanti del Buddismo tibetano: il Green Tara Puja, che aiuta la mente inquieta a ritrovare la pace, e i rituali Chod.

Decidere di intraprendere un viaggio di questo tipo significa aver scelto di dare un senso più profondo alla propria esistenza. Non si tratta solo di un viaggio, si decide di fare un’esperienza di questo tipo quando si è arrivati a comprendere che c’è necessità di cominciare a dare maggiore spazio al proprio sentire, alla propria parte spirituale. Ecco perché noi di Conscious Journeys definiamo questi percorsi come dei ‘viaggi trasformativi’.

Una volta vissuta un’esperienza di questo tipo, nulla sarà più come prima e saprete cosa è meglio per voi e per la vostra evoluzione.

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