Udaipur, la città bianca del Rajasthan

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UDAIPUR INDIA

Udaipur è una città dell’India Settentrionale, capoluogo degli omonimi distretto e divisione, nello stato federato del Rajasthan. In base al numero di abitanti la città rientra nella classe I (da 100.000 persone in su e Udaipur ne conta circa 400.000).

Oltre alla storia, alla cultura e alla sua splendida posizione panoramica, è celebre anche per i suoi meravigliosi palazzi dell’era Rajput, alcuni dei quali sono stati trasformati in alberghi di lusso. È soprannominata la Venezia d’Oriente, la città dei laghi (Lake City) e la città bianca (per il colore di molte sue costruzioni).

Le origini di Udaipur sono piuttosto recenti, rispetto ad altre città del Rajasthan. Udaipur India è stata fondata nel 1553, da Maharana Udai Singh II (da cui prese il nome), nella fertile valle circolare Girwa, a sud-ovest di Nagda, sul fiume Banas e nelle vicinanze di ben sei laghi.

La città fu istituita per essere la nuova capitale del regno di Mewar, dopo che la precedente capitale, Chittorgarh, era stata espugnata e conquistata dalle truppe dell’imperatore Akbar (1542 – 1605).

Maharana Udai Singh II non scelse l’area di Ayad per costruire il palazzo principale della nuova capitale, perché a quel tempo Ayad era una zona soggetta a inondazioni; la scelta per la costruzione del palazzo principale, oggi noto come City Palace, ricadde sull’area est del lago Pichola. Il City Palace è ancora oggi una delle maggiori attrazioni della città.

Per la sicurezza della nuova capitale, il re ordinò la costruzione di un muro della lunghezza di 6 km intervallato da 6 imponenti portoni (Brahmpole, Ambapole, Hathipole, Udiapole, Chandpole, Surajpole). La zona interna alle mura è oggi comunemente chiamata “Città Vecchia“. La scelta si dimostrò giusta anche più avanti, infatti Udaipur non sollevò grande interesse nei colonizzatori inglesi, perché situata in una regione montuosa che rendeva difficile per il loro esercito trasportare pesanti cavalli corazzati e armi.

Rana Udai Singh era un esponente della dinastia Sisodia che aveva governato fin dal VII secolo lo stato di Mewar, nell’odierno Rajasthan. I suoi discendenti regnarono su Udaipur con il titolo di Maharana fino al 1947, anno della proclamazione dell’indipendenza dell’India. Sebbene oggi la città sia sotto il governo democratico dell’India, il titolo di 76° custode del regno di Mewar è rivestito da Shri Arvind Singh Ji Mewar, considerato re di Udaipur (anche se solo nominalmente).

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Ingresso del Palazzo del Maharaja

Udaipur cosa vedere

Udaipur ha un fascino senza paragoni nè in Rajasthan nè nel resto dell’India, con il tranquillo lago Pichola, il più grande dei sei laghi della zona, e le scenografiche creste boscose dei monti Aravalli che si estendono in ogni direzione. Fantastici palazzi, templi, havelis (residenze nobiliari tradizionali, riccamente decorate) e innumerevoli stradine strette e tortuose aggiungono il contrappunto umano al fascino naturale della città. Il soprannome di Venezia d’Oriente sta proprio a sottolineare il tratto di unicità che condivide con il capoluogo veneto.

Definita già nel 1829 “il luogo più romantico del continente indiano” dal colonnello James Tod, primo agente politico della Compagnia delle Indie Orientali della regione, Udaipur non ha mai smesso di colpire e affascinare i suoi visitatori ed è certo che si tratta di una città gioiello. Oggi questa atmosfera romantica e sognante permane, ma è minacciata dai tanti hotel, sempre più alti, che competono per la migliore vista, e dal traffico crescente, che ostruisce le antiche strade della città.

Nonostante i problemi legati alla sua crescita, da molti Udaipur è considerata tra le città più belle dell’India, dalla natura all’architettura, con alcuni degli hotel più belli del mondo. È sicuramente una città che lascia il segno. Udaipur vanta una originale arte orafa, abiti pittoreschi e una tradizione di giocattoli in legno. Inoltre, ospita affascinanti edifici come l’imponente City Palace, o Palazzo del lago, il Jag Mandir e il Monsoon Palace.

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Udaipur City Palace

CITY PALACE UDAIPUR

L’attrazione principale della città è certamente il City Palace, che per alcuni da solo vale un viaggio a Udaipur. L’edificio ricopre l’intero isolotto Jag Niwas nel lago Pichola. È la più grande e imponente costruzione del Rajasthan, con una facciata lunga 244 metri e alta 30,4 metri. Presenta due ingressi: Badi Pol e Sheetla Mata Gate. Sono in salita e il percorso è un po’ faticoso a piedi, ma ne vale sicuramente la pena. Si tratta di una struttura complessa, di cui una parte è stata trasformata in un albergo di lusso, un’altra da un museo e dalla Galleria dei Cristalli e un’ultima zona è ancora oggi abitata dalle maestranze.

Imponente eppure leggiadro, grazie al marmo bianco e al granito di cui è fatto, si tratta in realtà di un’insieme di edifici realizzati in diversi momenti storici, per volere dei vari Maharana che si sono susseguiti nel tempo. Il suo stile principale è il Rajput, ma non mancano tratti Moghul. Oltre agli appartamenti reali, lo zenana ed il mardana, la sala del trono, le sale delle udienze, le armerie, il City Palace è abbellito da verande, chioschi, chhatris, finestre a jalis, giardini e fontane. È ancora abitato dalla famiglia reale, che rende nota la sua presenza attraverso l’accensione di una luce rossa.

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Vista del Lago Pichola

LAGO PICHOLA

L’ampio Lago Pichola di Udaipur è come un grande specchio, che riflette le montagne grigio-azzurre sulla sua superficie calma. La nebbia, che solitamente avvolge altre città indiane come Agra e Nuova Delhi, qui sembra non essere mai arrivata. In principio il lago era molto più piccolo e sulle sue sponde sorgeva il villaggio di Picholi. Per ampliare lo specchio d’acqua, uno dei maharaja che si sono succeduti nel Rajasthan fece sommergere il villaggio, che ha poi dato il nome al lago che vediamo oggi. Non essendo molto profondo, nei periodi di siccità, il lago arriva anche a prosciugarsi completamente.

JAG MANDIR

Il Lago Pichola ospita anche un altro edificio importante: il Jag Mandir. La struttura iniziale del complesso, il Gul Mahal, fu il luogo che ospitò il futuro imperatore Shah Jahan, esiliato per essersi ribellato al padre, e sua moglie Mumtaz Mahal. Pare sia stato proprio questo palazzo ad ispirare Shah Jahan per la successiva realizzazione del Taj Mahal. Nel corso del tempo, il palazzo è stato ampliato dai vari Maharana che regnarono sul Mewar. Oltre alla incantevole struttura, che oggi ospita ristoranti, bar e un piccolo albergo, ciò che colpisce è proprio la storia del palazzo, in quanto il Maharana di Udaipur, Karan Singh, dimostrò grande rispetto decidendo di ospitare il principe moghul Shah Jahan.

MONSOON PALACE

Il Monsoon Palace (palazzo dei monsoni), noto anche come Sajjan Garh Palace, è una residenza reale situata in cima ad una collina di Udaipur e gode di una magnifica vista sul lago Fateh Sagar. Prende il nome da quello del Maharana Sajjan Singh (1874–1884) del regno Mewar, che ne ordinò la costruzione nel 1884. La vista panoramica sui laghi della città è incredibile, da qui si possono ammirare anche i palazzi e i dintorni di Udaipur. È chiamato Monsoon Palace perché il motivo della sua edificazione era proprio quello di avere un comodo punto di osservazione delle nuvole durante il periodo dei monsoni. Si racconta che il Maharaja lo fece costruire in cima alla collina anche per poter osservare da lontano la sua precedente città, Chittorgarh. Prima proprietà della famiglia reale Mewar, è ora gestito e controllato dal Dipartimento forestale del governo del Rajasthan ed è stato recentemente aperto al pubblico. Al tramonto da qui si gode di una vista impagabile ed anche la vista del palazzo illuminato di notte è molto suggestiva.

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Sempre sul Lago Pichola vi è una piccola struttura, chiamata Mohan Mandir, interessante perché veniva utilizzata dal Maharana Jagat Singh per ammirare il Gangaur Festival, e ancora oggi viene utilizzata con questo scopo.

L’altro lago di Udaipur, il Fateh Sagar, presenta tre bellissime isole di cui la maggiore è stata trasformata in un parco, noto come Parco Nehru. Le altre isole sono abbellite da una fontana a getto e hanno un osservatorio. È molto piacevole e interessante navigare sul lago e ammirare la rigogliosa natura circostante. In particolare al tramonto, le sinuose linee dei Monti Aravalli e i meravigliosi colori del cielo creano delle immagini spettacolari, come un dipinto che si materializzi davanti agli occhi dell’osservatore.

Il tempio induista Jagdish è una delle maggiori attrazioni della città di Udaipur, sempre circondato da donne che indossano coloratissimi sari e vendono fiori e candele da offrire nel tempio a pochi centesimi. Il tempio è situato proprio nel centro della città, creando quasi un’unica entità con il City Palace. Dopo aver visitato il tempio, si può fare una passeggiata per i vicoli dei dintorni, raggiungendo Gangaur Gath o fermandosi per una piccola pausa in uno dei caffè che si affacciano sul lago.

Tante sono le festività induiste e se si ha la fortuna di fare un viaggio a Udaipur durante una di queste, si potrà assistere ad un vero spettacolo. In genere il periodo migliore per visitare Udaipur va da ottobre a marzo, ma il mese di marzo è il momento ideale non solo dal punto di vista climatico, ma anche perchè si celebra il Mewar Festival, che a Udaipur coincide con il Gangaur Festival. Entrambe le celebrazioni segnano l’inizio della primavera, festeggiata con canti e balli tradizionali. Per l’occasione le donne indossano i loro abiti più belli e sfilano in una processione, trasportando sulla testa delle bambole che raffigurano idoli religiosi. Alla fine dei festeggiamenti, gli idoli vengono immersi nelle acque del lago sul Gangaur Gath e la sera vi è un imponente spettacolo pirotecnico. Sono festival gioiosi, colorati, che inneggiano alla vita e invocano la prosperità, viverli è un’esperienza indimenticabile.

Durante una visita a Udaipur non si possono dimenticare le Haveli, queste stupende case signorili, finemente decorate e incredibilmente eleganti. La Bagore Ki Haveli ne è un delizioso esempio. Conta circa 130 stanze, risale al XVIII secolo ed è oggi un museo sulle sponde del Lago Pichola, sul Gangaur Ghat. Fu costruita dall’allora primo ministro di Mewar e riflette perfettamente la cultura aristocratica dell’epoca. Qui ogni sera si ha la possibilità di assistere ad uno spettacolo di danze tipiche.

Merita una visita anche il Saheliyon Ki Bari, noto anche come Garden of the Maidens, il giardino delle vergini. Si narra che questo luogo di pace e bellezza sia stato costruito per permettere alle fanciulle della maharani di trovare protezione e quiete lontano dalle macchinazioni di palazzo e dagli sguardi indiscreti. Passeggiando si possono ammirare le vasche, le aiuole in fiore e le fontane riccamente decorate, che danno refrigerio durante le giornate più afose; tra queste spicca quella che presenta statue di leoni ed elefanti e l’acqua coperta dai fiori di loto.

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artigiani che vendono prodotti in pietra e pelle

VIAGGIO A UDAIPUR

Conscious Journeys include Udaipur in entrambi i suoi itinerari in Rajasthan, come tappa conclusiva da dove ripartire. Rajasthan Rurale e Il triangolo d’oro e i deserti del Rajasthan durano entrambi 14 gg, condividono alcune tappe, ed entrambi sono stati studiati per regalare ai viaggiatori una esperienza autentica e pregna di emozioni. Accanto alle città maggiori dello stato dei re, con le loro attrazioni e maestosi palazzi, ci saranno attività di turismo responsabile, come gli incontri con i villaggi e le comunità locali, la scoperta dell’impegno delle tante ONG e associazioni che lavorano sul territorio, per preservare tradizioni e cultura locali.

Il Rajasthan è solitamente la meta scelta per un primo viaggio in India. Se da una parte in questa regione si ritrovano gli scenari comunemente associati all’India, come le dune dorate del deserto, solcate da cammelli, o gli affascinanti palazzi riccamente decorati dei Maharaja, è facile cadere nella trappola del turismo di massa, che vende esperienze standard e quasi totalmente sterili e fini a se stesse.

Ciò che propone Conscious Journeys invece è una completa immersione nella cultura locale, includendo i luoghi più celebri, ma aggiungendo diverse occasioni di autentico incontro con l’altro, con la sua cucina, la sua religione, le sue tradizioni e la sua quotidianità. Solo così si scoprirà il vero Rajasthan e la vera Udaipur, superando la limitata e fasulla immagine da cartolina.

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