15 giorni
Questo itinerario di 15 giorni è pensato per i viaggiatori in cerca di un’immersione profonda nelle tradizioni e nella natura dell’India centrale, alla scoperta della sua cultura tribale, della ricchezza ambientale e del patrimonio templare. Il tour vi accoglie nella terra tribale dell’Orissa e del Chhattisgarh; la parte sud-occidentale dell’Orissa ospita la più alta concentrazione di popolazioni tribali del subcontinente. In Orissa ci sono oltre 62 comunità tribali. Queste hanno mantenuto vive le loro tradizioni nonostante l’assalto della civiltà moderna.
Nel corso di due settimane, esplorerete regioni tra le meno meno battute e culturalmente più integre del Paese, offrendo un’opportunità rara per assistere a stili di vita, sistemi di credenze ed ecosistemi sempre più difficili da incontrare durante un viaggio di turismo più convenzionale.
Il viaggio inizia a Calcutta, capitale storica e intellettuale dell’India orientale. Conosciuta per l’architettura coloniale, la vivace vita di strada e le tradizioni letterarie, la città offre un punto di partenza affascinante per comprendere l’identità stratificata dell’India moderna. Dopo una panoramica dei suoi punti di riferimento culturali e storici, il viaggio prosegue verso Bhubaneswar, anche chiamata la “Città dei Templi”, e le città costiere di Konark e Puri, dove l’architettura templare classica e le tradizioni religiose viventi si incontrano.
Da lì, l’itinerario assume una svolta più antropologica, entrando nel cuore tribale dell’Odisha e del Chhattisgarh. Questa parte include incontri diretti con comunità indigene come i Kondh, Bonda, Gadaba, Desia, Muria, Maria, Baiga e Gond. Le visite sono organizzate attorno ai mercati settimanali, camminate nei villaggi e laboratori artigianali, offrendo una visione approfondita delle economie tribali, delle strutture sociali, delle usanze ancestrali e delle pratiche sacre. I viaggiatori assisteranno a tessiture tradizionali (come il double Ikat), alla fusione a cera persa (Dhokra), a tatuaggi simbolici e ai sistemi di dormitorio giovanile (ghotul), elementi vitali dell’identità di queste comunità.
Oltre all’immersione culturale, il viaggio pone l’accento anche sulla diversità ecologica. Nei giorni finali, l’itinerario si sposta nel Parco Nazionale di Kanha, uno dei santuari naturali più rinomati dell’India e modello di conservazione del Progetto Tigre. Qui i viaggiatori parteciperanno a safari guidati, passeggiate nella natura e incontri educativi con naturalisti locali. Il parco offre la possibilità di osservare tigri del Bengala, orsi labiati, bisonti indiani, leopardi e una grande varietà di flora e fauna endemiche, all’interno di un ecosistema protetto e ricco di biodiversità.
Le sistemazioni lungo tutto il viaggio sono state selezionate per il loro legame con la cultura e l’ambiente locali, e spaziano da palazzi restaurati e rifugi rurali a lodge nella foresta. L’itinerario è pensato per garantire un equilibrio significativo tra attività e relax, osservazione e partecipazione.
Questo programma è ideale per viaggiatori culturalmente curiosi, socialmente consapevoli e attenti all’ambiente. Evita le rotte del turismo di massa e si basa invece su principi di viaggio responsabile, coinvolgimento rispettoso con le comunità locali e una comprensione sfumata dell’eredità culturale e naturale complessa dell’India.
1° GIORNO – ARRIVO A KOLKATA
Kolkata
Arrivo all’aeroporto internazionale di Kolkata e sistemazione in hotel. Kolkata è la capitale dello stato del Bengala Occidentale. Situata sulla riva orientale del fiume Hooghly, rappresenta il principale centro commerciale, culturale ed educativo dell’India orientale. Il suo porto è il più antico del Paese e l’unico fluviale. Calcutta fu la capitale durante il colonialismo britannico, e per questo conserva in molti edifici lo stile architettonico di quel periodo, che contrasta fortemente con il degrado di alcune aree urbane, con i sobborghi più recenti e dinamici e con i moderni centri commerciali climatizzati.
Dopo un breve riposo, passeggiata di circa 3 ore alla scoperta del patrimonio culturale del nord di Kolkata: si visiteranno le antiche dimore nobiliari, il villaggio dei vasai di Kumartuli, le vivaci botteghe locali e i vicoli stretti da cui la città ha avuto origine nei secoli passati. Rientro in hotel per il pranzo e un po’ di riposo. Nel pomeriggio, visita dell’Indian Museum, del Victoria Memorial Hall, della chiesa di St. John e del Tempio di Kali.
Pernottamento a Kolkata.
2° GIORNO – TRASFERIMENTO A BHUBANESWAR
Kolkata – Bhubaneswar
Trasferimento in aeroporto la mattina presto e volo breve per Bhubaneswar, la venerata “Città dei Templi” indiana. All’arrivo, accoglienza con mani giunte e sorrisi sinceri, quindi trasferimento attraverso strade costeggiate da alberi di banyan e un silenzio quasi sacro, fino a raggiungere l’hotel nel cuore storico della città.
Dopo un breve riposo, il pomeriggio è dedicato a un’esplorazione intima dell’anima spirituale di Bhubaneswar: antichi templi scolpiti nella pietra arenaria e nella leggenda. Si comincia con il raffinato Tempio di Mukteshwar, esempio di eleganza tantrica, per poi proseguire con il tranquillo Parshurameswar e l’imponente Tempio di Lingaraj, dove i sacerdoti ancora oggi recitano mantra sotto alte guglie. Nei vicoli della città vecchia, la vita quotidiana e il ritmo del sacro si intrecciano. Ogni passo è un ritorno all’VIII secolo, dove la pietra racconta storie e ogni arco scolpito diventa un inno.
Il tramonto cala silenzioso, tingendo le cupole dei templi di luce ambrata.
Pernottamento a Bhubaneswar (C).
3° GIORNO – ESCURSIONE A KONARK E PURI
Bhubaneswar
Dopo la colazione, la giornata si apre con un viaggio verso la costa, dove mitologia e pietra si fondono in una danza senza tempo. Attraverserai campi di palme e risaie fino a Konark, sede del leggendario Tempio del Sole, una sinfonia di pietra risalente al XIII secolo. Qui, il carro del dio sole Surya è scolpito nell’eternità, con 24 ruote ornate e sei cavalli di pietra che galoppano verso l’orizzonte. Ogni dettaglio è un inno inciso nella pietra arenaria — erotico, divino, cosmico.
Dal divino al terreno, il viaggio prosegue verso tranquilli villaggi di pescatori lungo la spiaggia, dove le barche riposano sulla sabbia come animali addormentati e le reti asciugano al sole come veli di memoria. I volti, segnati dal sale e dal vento, raccontano storie in ogni gesto. Un paradiso per chi ama la fotografia e un’occasione per connettersi con l’India che si sveglia prima dell’alba e prega insieme al mare.
Nel pomeriggio si arriva a Puri, città sacra a pellegrini e poeti. Si percorre la Grand Road, fiancheggiata da bandiere color zafferano e canti dei templi, e si visita il luogo delle cremazioni induiste, dove le fiamme restituiscono i corpi all’aria e alla cenere nel ritmo eterno del Samsara. Con il calare del sole, si rientra a Bhubaneswar, portando con sé il profumo dell’incenso, il fragore delle onde e il silenzio degli dei scolpiti.
Pernottamento a Bhubaneswar (C).
4° GIORNO – VISITA AI VILLAGGI DI ARTIGIANI
Bhubaneswar – Dhenkanal (pernottamento presso il Palazzo Reale)
Dopo la colazione, il viaggio si inoltra nel cuore dell’Odisha, lasciando alle spalle lo skyline sacro di Bhubaneswar per entrare in un’India più quieta, dove il ritmo della giornata è scandito dall’artigianato e dalla contemplazione.
La prima tappa è Nuapatna, un villaggio che respira attraverso i suoi telai. Qui le famiglie custodiscono l’arte rara della tessitura Double Ikat, una tecnica di tintura a riserva in cui sia l’ordito che la trama vengono pre-disegnati. Richiede pazienza, precisione e una visione chiara. Nei laboratori, il suono ritmico dei telai in legno e il mormorio degli artigiani riempiono l’aria come una musica intrecciata. Ogni filo racconta una storia.
Si prosegue poi verso Sadeibareni, un piccolo villaggio dove l’antica arte della fusione del metallo Dhokra sopravvive grazie alla terra e al fuoco. Attraverso la tecnica a cera persa, gli artigiani modellano figure tribali, divinità, animali, ognuno con un’eleganza rustica e un significato spirituale. Questi oggetti sembrano nascere dalla terra stessa: grezzi, imperfetti, profondamente vivi.
Nel tardo pomeriggio si arriva a Dhenkanal, dove la giornata si chiude non nel silenzio, ma nel canto. Al monastero di Joranda assistiamo alla preghiera al tramonto dei sadhu Mahima, asceti scalzi avvolti nel colore zafferano, che venerano il divino senza forma in una fede fatta di semplicità e rigore. Quando cala la sera, il rituale del fuoco illumina volti scolpiti dalla disciplina, mentre l’incenso disegna spirali nell’aria come mantra sussurrati.
Pernottamento a Dhenkanal (C, P, C)
5° GIORNO – TRASFERIMENTO A BALIGUDA
Dhenkanal – Baliguda
Dopo la colazione, si parte per un lungo ma indimenticabile trasferimento (circa 6 ore) verso il cuore tribale del sud dell’Odisha. Il paesaggio muta lentamente, passando da dolci pianure a colline aspre e foreste di sal, mentre entriamo nel territorio dei Kondh — un mondo dove il tempo sembra essersi ripiegato su se stesso e la memoria si incide sulla pelle.
La nostra destinazione è Baliguda, porta d’accesso alla terra dei Maliah Kondh, un sottogruppo dell’antico popolo Kondh. Le donne di questa comunità portano sul volto tatuaggi distintivi, con motivi che richiamano le striature delle tigri — un tempo ritenuti fonte di protezione e forza spirituale. Questi segni intricati, impressi in giovane età, raccontano storie di coraggio, appartenenza e un legame profondo con la natura.
I Kondh erano un tempo noti per i sacrifici umani in onore della dea Madre Terra. Oggi, quei riti sopravvivono trasformati: una gallina o un maiale vengono offerti simbolicamente, il loro sangue considerato nutrimento per la terra, in un gesto intriso di memoria ancestrale.
Nel tardo pomeriggio, una breve passeggiata nel villaggio ci porterà tra capanne dal tetto di paglia e altari in pietra, dove ancora si ergono i pilastri sacrificali — silenziosi e consumati dal tempo, ma testimoni intatti di un’antica fede. Nei volti delle persone si legge dignità, nei gesti quotidiani un ritmo sereno, e nell’aria un senso di resilienza spirituale profondamente radicato.
Pernottamento a Baliguda (C, P, C).
6° GIORNO – MERCATO TRIBALE E JEYPORE
Baliguda – Chatikona – Jeypore
Partiamo all’alba, lasciandoci alle spalle le valli nebbiose di Baliguda per una giornata che ci condurrà nel cuore della cultura tribale dell’Odisha meridionale. Dopo una colazione mattutina, iniziamo il nostro viaggio (circa 6 ore in totale) verso le colline boscose di Chatikona, dove ogni mercoledì si tiene un vivace mercato tribale che trasforma la foresta in un’esplosione di colori e suoni.
Questo non è un semplice mercato: è un vero e proprio rituale vivente, localmente conosciuto come haat. Qui, i riservati Dongaria Kondh, custodi delle sacre colline di Niyamgiri, scendono a piedi nudi dalle alture, avvolti in scialli blu profondi, ornati da gioielli d’argento che brillano sulla pelle scura, con ceste intrecciate sulle spalle. Portano con sé frutta, erbe forestali, radici selvatiche e la dignità silenziosa di una vita in perfetta armonia con la giungla. Insieme a loro, i Desia Kondh animano lo scambio con voci in dialetto, profumi di foglie fresche e memorie antiche.
Proseguiamo poi il nostro viaggio verso Jeypore, attraversando vallate nascoste e corridoi di foreste fitte. Lungo il tragitto, ci fermiamo in alcuni villaggi dei Mali e dei Kuvi Kondh, tribù note per la loro profonda conoscenza dell’orticoltura. Coltivano orti terrazzati che si aggrappano ai pendii, ricchi di curcuma, zenzero ed erbe medicinali. Le loro case — costruite con argilla e sterco di vacca — raccontano un mondo che sembra sospeso fuori dal tempo.
In serata, arrivo a Jeypore, cittadina semplice incastonata tra verdi colline, dove il mondo tribale inizia gradualmente a fondersi con la modernità.
Pernottamento in hotel a Jeypore (C, P, C).
7° GIORNO – MERCATO DI ONKUDELLI E VILLAGGI TRIBALI
Jeypore – Onkudelli
Dopo colazione, partiamo da Jeypore per un tragitto di circa due ore che ci conduce tra le colline remote dell’Odisha meridionale, in direzione di Onkudelli – un luogo che ogni giovedì si trasforma in crocevia di umanità primordiale. Il mercato di Onkudelli, che si svolge esclusivamente in questo giorno, è uno dei raduni tribali più autentici e vibranti dell’India. Lingue, baratto e memoria si intrecciano sotto il sole cocente e la polvere rossa.
Al centro di questa straordinaria scena ci sono le donne Bonda, considerate tra le comunità indigene più antiche e isolate del Paese. Con i capelli corti, lunghe collane di perline, robusti collari d’argento e teli coloratissimi avvolti attorno al corpo, scendono dalle alture di Malkangiri camminando per ore, portando con sé prodotti della foresta, bevande fermentate, erbe, semi e frutti di stagione. La loro lingua, il Remo, si diffonde tra le bancarelle come un’eco proveniente da un’altra epoca. Accanto a loro, i Gadaba – più aperti al mondo esterno ma altrettanto fieri – espongono tuberi, amuleti e vino di riso, contribuendo a rendere il mercato ancora più vivido.
Dopo questa intensa esperienza, ci fermiamo per un pranzo locale o un picnic presso il campo. Nel pomeriggio rallentiamo il ritmo con una camminata tra le colline circostanti, visitando insediamenti tradizionali. Raggiungiamo i villaggi dei Paroja e degli Ollar Gadaba – comunità di contadini e artigiani – dove i sentieri di terra rossa conducono a case decorate con pigmenti naturali e tetti intrecciati di foglie di palma.
Incontriamo anche alcuni vasai locali, le cui mani esperte modellano la stessa argilla che conserva la memoria della pioggia e del fuoco, dando forma a recipienti, lampade e oggetti rituali tramandati nel tempo.
In serata, rientro a Jeypore, con le immagini del giorno ancora vivide sulla pelle e nell’anima.
Pernottamento in hotel a Jeypore (C, P, C).
8° GIORNO – TRASFERIMENTO A JAGDALPUR
Jeypore – Kotpad – Jagdalpur
Dopo colazione, lasciamo Jeypore e iniziamo il nostro viaggio verso ovest, nel cuore del Bastar (circa 4 ore), lungo strade fiancheggiate da foreste e villaggi tribali che risuonano del ritmo silenzioso della vita rurale.
La nostra prima sosta è Kotpad, un tranquillo villaggio noto per la sua antica tradizione tessile. Qui, le donne del luogo tingono a mano il cotone filato con pigmenti naturali estratti da radici e foglie, dando vita a tonalità terrose e profonde che sembrano custodire la voce stessa della terra. Ci muoviamo lentamente tra i telai, assorbendo la concentrazione silenziosa delle mani al lavoro, il profumo dei coloranti naturali e il battito della memoria ancestrale in ogni filo.
Proseguendo verso Jagdalpur, ci fermiamo all’Antropological Museum, un piccolo ma intenso spazio espositivo che conserva manufatti, ornamenti e oggetti rituali dei gruppi tribali del Bastar. Ogni teca racconta una storia di convivenza con la foresta, di miti, sopravvivenza e ritualità complessa.
Nel pomeriggio arriviamo a Lohandiguda, dove il mercato settimanale del venerdì riunisce le tribù Maria Gond. L’aria è colma di spezie, di colori vivaci, di utensili battuti a mano. Lontano dalle bancarelle principali, una folla si raccoglie intorno a un anello di terra: è l’ora dei combattimenti tra galli, un’antica tradizione tribale. Si scommette, i tamburi rullano, i galli si affrontano sotto gli sguardi intensi della tribù – un’eco fiera delle radici guerriere del Bastar.
Al tramonto facciamo una sosta finale alle maestose cascate di Chitrakoot. Conosciute come il “Niagara dell’India Centrale”, si tuffano in veli di nebbia e rombo d’acqua. Ci fermiamo brevemente per una tazza di chai, in silenzio, mentre acqua, roccia e luce si fondono in una scena che ha il sapore del sacro.
Pernottamento a Jagdalpur (C, P, C).
9° GIORNO – TRASFERIMENTO A KANKER
Jagdalpur – Kanker
Dopo colazione, lasciamo la terra rossa di Jagdalpur e ci dirigiamo verso nord, dove la foresta respira più profonda e le colline si susseguono morbide. Il viaggio verso Kanker (circa 4 ore) non è un semplice trasferimento, ma un percorso di scoperta.
Lungo il tragitto, ci fermiamo a Kondagaon, villaggio rinomato per la sua maestria artigianale tribale. Qui, l’arte nasce dal fuoco e dalla pazienza: sculture in ottone, delicate forme in ferro battuto e figure in terracotta emergono dalle mani di artigiani che custodiscono saperi antichi di generazioni. Le loro opere parlano senza parole, raccontano la natura, i rituali e la memoria collettiva.
Nel pomeriggio, proseguiamo verso i villaggi Muria delle Corna di Cervo, dove la comunità e la foresta vivono come un unico corpo. I ghotul — dormitori giovanili — esistono ancora oggi come simboli di apprendimento collettivo e di silenziosa ribellione. Il modo di vivere dei Muria è lento e circolare, come le loro danze, come il loro tempo.
Al calar del sole, giungiamo al Palazzo di Kanker, un tempo residenza reale, oggi dimora di quiete e grazia. Nell’aria, sembrano ancora risuonare antichi canti.
Pernottamento a Kanker (C, P, C)
10° GIORNO – TRASFERIMENTO A BHORAMDEO
Kanker – Bhoramdeo
Dopo colazione, lasciamo i cortili ombrosi del Palazzo di Kanker e ci dirigiamo verso il cuore sacro del Chhattisgarh. La strada per Bhoramdeo (circa 6 ore) si snoda tra fitte foreste e villaggi silenziosi, dove la vita scorre senza fretta e ogni albero sembra abitato da uno spirito.
Lungo il percorso, ci fermiamo nei villaggi Gond, dove i muri delle case sono decorati da vivaci murales simbolici — visioni di animali, stelle, antenati e divinità della foresta. I Gond credono che ogni essere vivente custodisca una storia, e che quella storia possa essere disegnata, cantata o semplicemente ricordata in silenzio.
Il viaggio è lungo, ma profondamente meditativo. Più ci allontaniamo, più il mondo sembra addolcirsi.
Nel tardo pomeriggio raggiungiamo Bhoramdeo, incastonato tra alberi di sal e terra rossa. Qui sorge il Jungle Retreat, un luogo di quiete dove la foresta parla con i richiami degli uccelli e il fruscio delle foglie. La serata è libera, da dedicare al riposo, al respiro, all’ascolto.
Pernottamento al Jungle Retreat (C, P, C).
11° GIORNO – COMUNITÀ BAIGA E GOND
Bhoramdeo
Oggi il tempo scorre lento, come dev’essere nei luoghi in cui ha messo radici.
Dopo colazione, ci addentriamo nelle terre ancestrali delle comunità Baiga e Gond — tribù la cui esistenza è ancora profondamente intrecciata al ritmo della foresta. Camminiamo lungo sentieri di terra rossa all’ombra degli alti alberi di sal, fermandoci in villaggi dove le storie non si leggono, ma si danzano, si tatuano, si cantano e si dipingono sui muri delle case.
Con un pranzo al sacco portato sotto la volta del bosco, ci fermiamo all’aperto per condividere il cibo, avvolti dal silenzio e da una brezza gentile. Qui, anche un frutto diviso o una zucca d’acqua hanno il sapore del sacro.
Nel pomeriggio, visitiamo il Tempio di Bhoramdeo, un gioiello di pietra e di tempo nascosto tra gli alberi. Le sue pareti scolpite parlano di eros divino, di meditazione, e del confine sottile tra sacro e sensuale. Camminare tra le sue colonne è come entrare in un sogno scolpito nel basalto.
Serata libera al Jungle Retreat, dove la foresta ritorna come musica nella notte.
Pernottamento al Jungle Retreat (C, P, C).
12° GIORNO – PARCO NAZIONALE DI KANHA
Bhoramdeo – Parco Nazionale di Kanha
Dopo colazione, partenza da Bhoramdeo in direzione del Parco Nazionale di Kanha (circa 4 ore e 30 minuti). Attraversando il confine tra il Chhattisgarh e il Madhya Pradesh, il paesaggio si apre lentamente in larghe onde: foreste fitte di alberi di sal, radure punteggiate di luce, fiumi che scorrono come fili d’argento.
Kanha è il più grande santuario faunistico dell’India, situato nel distretto di Mandla, ed è considerato uno dei più riusciti esempi di conservazione della tigre nell’ambito del Project Tiger. Un tempo riserva di caccia del Viceré, oggi è un rifugio sacro, dove le tigri del Bengala, i bisonti indiani (gaur) e le rare antilopi a quattro corna si muovono liberi. È proprio questa la terra che ispirò Il Libro della Giungla, dove Rudyard Kipling trasformò in letteratura le leggende sussurrate dal vento tra gli alberi.
Nel pomeriggio, si parte per il primo emozionante safari a bordo di una jeep 4×4 Gypsy (dalle 15:00 alle 18:00). Questa escursione nell’ora d’oro offre la possibilità di avvistare la Tigre Reale del Bengala, i Gaur, i cervi Sambhar e altre specie selvatiche nel loro ambiente naturale, avvolti dalla luce calda perfetta per la fotografia.
Rientro al lodge nel tardo pomeriggio per una cena tranquilla, circondati dai suoni della foresta, e una notte di riposo, pronti a svegliarsi con la giungla il giorno successivo.
Pernottamento a Kanha. (C, P, C)
13° GIORNO – IL REGNO DELLA TIGRE
Parco Nazionale di Kanha
All’alba, mentre la nebbia si solleva dal suolo della foresta, inizia il tuo safari mattutino (dalle 5:30 alle 11:00) nel cuore del Parco Nazionale di Kanha. Le prime ore del giorno sono le più attive per gli abitanti della giungla e offrono le migliori possibilità di avvistare la sfuggente tigre. Potresti anche incontrare orsi labiati, bisonti indiani o intravedere la sagoma agile di un leopardo. La colazione al sacco verrà servita in un punto panoramico all’interno del parco, mentre la giungla lentamente si risveglia intorno a te.
Dopo il pranzo e un breve riposo, il pomeriggio si apre a un ritmo più lieve di scoperta. Accompagnato da un esperto naturalista, partirai per una passeggiata naturalistica nella zona cuscinetto del parco, un’esperienza pensata per risvegliare i sensi alle voci più sottili della foresta: il canto degli uccelli, il fruscio d’ali, le piante medicinali nascoste in bella vista. Questa camminata svela la coreografia segreta del sottobosco, dove non solo le tigri, ma anche erbe, insetti e rampicanti hanno storie da raccontare.
In seguito, un’escursione culturale ti condurrà in un villaggio tribale vicino, dove il battito della vita quotidiana pulsa tra artigianato, colori e comunità. Qui, tra case di fango e tessuti intrecciati a mano, incontrerai artigiani e anziani, bambini e agricoltori — ognuno pronto a offrire uno sguardo su tradizioni forgiate dalla convivenza millenaria con la foresta.
Al tramonto, rientro al lodge per una serata tranquilla, mentre i suoni della giungla si assopiscono dolcemente nella notte.
Pernottamento a Kanha. (C, P, C)
14° GIORNO – RIENTRO A KOLKATA
Kanha – Jabalpur – Kolkata
Dopo la colazione, partenza dal Kanha in direzione dell’aeroporto di Jabalpur (circa 4 ore), attraversando i corridoi verdi dell’India centrale: foreste di sal, terra rossa e rituali mattutini intravisti ai bordi della strada.
All’arrivo all’aeroporto di Jabalpur, volo per Kolkata. Nel pomeriggio, ritorno nella città dove il viaggio è cominciato — Kolkata, vibrante e senza tempo, avvolta dal profumo di cardamomo e libri, di campanelli dei tram e incenso che arde.
Check-in in hotel e tempo per il riposo, oppure per godersi le ultime ore passeggiando lungo i ghats del fiume Hooghly, sorseggiando chai in caffè tranquilli, o acquistando ricordi dell’ultimo minuto nei mercatini e nei negozi d’antiquariato della città.
Pernottamento a Kolkata (C).
15° GIORNO – PARTENZA DA KOLKATA
Kolkata
Dopo la colazione, trasferimento all’aeroporto internazionale per il volo di rientro.
Il viaggio si conclude, ma il suo eco rimane — nel silenzio della foresta, nel ritmo dei canti, nei colori dei sari e nel calore di ogni incontro.
Questo viaggio è stato progettato con cura per generare benefici concreti per le comunità locali, i gruppi indigeni e gli ecosistemi circostanti, seguendo i principi fondamentali del turismo responsabile. Ove possibile, alloggi e servizi sono forniti da realtà locali, tra cui residenze storiche, homestay gestiti da tribù e eco-lodge impegnati nella sostenibilità sociale e ambientale.
Un aspetto centrale dell’itinerario è l’interazione diretta con le comunità tribali di Odisha e Chhattisgarh. Tra queste figurano i Kondh, Gadaba, Bonda, Dongaria, Maria Gond, Muria, Baiga e Gond – molti dei quali vivono in aree forestali remote con accesso limitato alle opportunità economiche. Attraverso visite rispettose e pre-organizzate a mercati tribali settimanali e villaggi di artigiani, il viaggio offre un sostegno economico diretto, contribuisce alla conservazione del patrimonio culturale e incoraggia la trasmissione di competenze tradizionali come la tessitura, la lavorazione del metallo, la ceramica e la pittura murale.
I centri artigianali di Nuapatna, Sadeibareni, Kotpad e Kondagaon non sono solo tappe culturali, ma rappresentano veri e propri nodi di economia locale. I viaggiatori supportano queste comunità direttamente attraverso l’acquisto di manufatti e, indirettamente, valorizzando l’importanza delle loro tradizioni in un’economia globalizzata.
Il programma prevede pernottamenti o visite guidate in villaggi tribali e aree rurali dove il turismo è raro. Questo assicura che i ricavi del turismo raggiungano regioni marginali, contribuendo a uno sviluppo più equo e favorendo l’orgoglio culturale e la comprensione reciproca. La partecipazione è progettata per essere non invasiva e segue linee guida etiche che tutelano la dignità e il consenso delle comunità.
Dal punto di vista ambientale, il viaggio promuove una mobilità a basso impatto, l’uso di risorse locali e la sensibilizzazione alla biodiversità. La parte finale dell’itinerario prevede due giornate complete nel Parco Nazionale di Kanha, uno dei modelli di successo della conservazione della tigre in India nell’ambito del Project Tiger. Qui, i viaggiatori sono introdotti alle strategie di conservazione, alla tutela della biodiversità e alla coesistenza tra uomo e fauna selvatica, accompagnati da naturalisti certificati. Il soggiorno a Kanha sostiene anche le comunità della zona cuscinetto, che basano la loro sussistenza sull’eco-turismo.
Scegliendo questo itinerario, i viaggiatori contribuiscono alla preservazione a lungo termine delle culture tribali, dei mestieri locali e degli ecosistemi forestali – promuovendo un modo di viaggiare equo, consapevole e rispettoso.
Un approccio consapevole al viaggio richiede una buona capacità e disponibilità ad adattarsi all’ambiente e alla cultura locali. Se desideri viaggiare con noi, ti chiediamo di essere abbastanza aperto da vivere le tradizioni locali, gli stili di vita tribali e le pratiche spirituali senza pregiudizi o idee preconcette legate al nostro modo di pensare occidentale. Con curiosità e pazienza, avrai accesso all’autenticità e alla profonda eredità culturale dei luoghi e delle comunità che incontrerai.
L’itinerario prevede visite in aree rurali e tribali remote, spesso con infrastrutture limitate. Le sistemazioni sono scelte per il loro valore culturale e la sensibilità ambientale, e potrebbero non corrispondere agli standard di comfort occidentali. Interruzioni di corrente, servizi igienici essenziali e lunghi tragitti su strade sconnesse fanno parte dell’esperienza.
Il clima può variare: sono previste alte temperature, umidità e possibili piogge, soprattutto nelle zone forestali. Si consiglia di portare abiti a strati, una giacca impermeabile leggera, scarpe comode per camminare, repellente per insetti e farmaci essenziali. Torcia, borraccia e uno zainetto sono fortemente raccomandati.
L’accesso a templi e santuari tribali richiede un abbigliamento rispettoso. Evita pantaloncini, top senza maniche e indumenti aderenti. Chiedi sempre il permesso prima di fotografare le persone, in particolare nei villaggi tribali.
Questo itinerario non è adatto a chi cerca comfort o visite rapide. Una buona condizione fisica di base, un atteggiamento rispettoso e una reale apertura alla diversità culturale sono fondamentali per godere appieno di questa esperienza unica.
Le sistemazioni includono una selezione di hotel urbani, palazzi storici, ritiri nella foresta ed eco-lodge. Tutte le strutture sono selezionate per la loro rilevanza culturale, il carattere locale e l’attenzione all’impatto ambientale e sociale. Il livello di comfort può variare a seconda della località, in particolare nelle aree rurali e tribali.
Tutti i trasferimenti sono organizzati con veicoli privati adeguati alle condizioni stradali locali. Sono inclusi brevi voli interni. Nelle aree remote o su strade sterrate, il trasporto è garantito da affidabili fuoristrada guidati da esperti locali.
The best time to travel is from October to March, when temperatures are mild, the climate is dry, and all tribal Il periodo migliore per viaggiare va da ottobre a marzo, quando le temperature sono miti, il clima è secco e tutti i mercati tribali sono pienamente attivi. Questo intervallo è ideale per visitare i villaggi rurali, partecipare ai raduni settimanali delle comunità indigene come il mercato di Chatikona (mercoledì) e quello di Onkudelli (giovedì), e accedere senza difficoltà alle aree forestali. I safari nel Parco Nazionale di Kanha sono particolarmente consigliati tra novembre e febbraio, quando gli avvistamenti sono frequenti e il clima è piacevole.
Da aprile a giugno le temperature aumentano sensibilmente, soprattutto nelle pianure; tuttavia, questo periodo può offrire buone opportunità per l’osservazione della fauna selvatica, poiché molti animali si radunano presso le fonti d’acqua. Non è però il momento ideale per lunghi spostamenti su strada o per le visite alle aree tribali, a causa del caldo intenso.
La stagione dei monsoni, da luglio a metà ottobre, porta piogge abbondanti che spesso rendono difficili o impraticabili le strade rurali. La maggior parte dei mercati tribali diventa irregolare o difficile da raggiungere, mentre il Parco Nazionale di Kanha resta ufficialmente chiuso da metà luglio a metà ottobre.